domenica 5 ottobre 2014

Oh Navarra, (poco)dolce Navarra. Da Roncisvalle a Zubiri.17 settembre.

E op, bisogna alzarsi.
Il silenzio, della mattina presto e ancora buia, viene interrotto dai passi e dai preparativi di tutti per affrontare questa nuova tappa.
Si va da Roncisvalle a Zubiri, ci saranno ancora boschi in questo lento digradare della Navarra e, dopo aver fatto lo zaino, ci si reca a far colazione dove la sera prima si è cenato.
Controllo tutto, sono sempre in attesa che la mia MV faccia scherzi di cui non riderei.Un caffè che è la solita sciacquatura per piatti e un cornetto.Altra sigaretta per aprire i polmoni, ma non è colpa mia, è Luca che si è portato dietro una quindicina di pacchi Pueblo, con cartine e filtri nella giusta misura.Per la cronaca la madre ha una rivendita di tabacchi, ecco spiegato l'arcano che mi porto dietro da Bayonne.
Bisogna salutare Pierpaolo, stamattina andrà diretto in bicicletta, anche se durante i primi km lo vedremo di tanto in tanto, prima di lasciarci indietro.
Prima di andare gli regalo un tao francescano che presi ad Assisi qualche anno fa, un'altra storia, con la quale, durante questo cammino, farò pace del tutto.
Gli dico che suo figlio sta giocando da qualche parte in un posto a noi sconosciuto, che se avrà stanchezza potrà tenere il tao e ricordare di quella passata insieme sui Pirenei, che deve andare avanti anche e sopratutto per l'altra figlia.
Ci abbracciamo, ancora commozione,di quella che ti dà energia.
Buen camino amico mio, arriverai dove vuoi arrivare. Poco più di due settimane dopo,un suo messaggio mi renderà felice ma, in questa mattina dove c'è sole e aria frizzante, ancora non lo so.
Insomma, animo e andare anche se le gambe sono imballate dai 27km del giorno prima.C'incolonniamo comunque con un'energia che sembra salire direttamente dalla strada, forse non stiamo andando noi ma è la via stessa a risucchiarci. Faccio un video, di quelli idioti, mentre in mezzo agli alberi si dipana il sentiero. Prima sosta dopo un paio di km, un alimentari è il motivo.Frutta da portar via e alé, gambe in spalla. Prima, però, aiutare Pier (si, c'era anche lui, again) a sistemare una sacca laterale della bici. La zip rotta fa aguzzare l'ingegno. Vai con spille da balia e una cintura per pantaloni. Problema risolto, andare davvero ora.Faccio una foto a un signore basco, poi seguiamo il cammino per una Navarra che sembra più dolce.Lo sarà, ma non troppo.Nel bosco rivedo ancora Pier, una piccola sosta per una pesca, poi non lo rivedrò più, anche se entrambi avremo un pensiero per l'altro nei giorni a venire.
Continuo a metter passi in fila, me la prendo comoda e vengo raggiunto da Mike e Sua, la coreana del giorno prima.Mi fermerò con loro per una pausa ad Aurizberri, uno dei tanti minuscoli paesi che s'incontrano sul Cammino.
Un caffè, una sigaretta e una letta di mano da parte di Sua fanno passare una mezz'ora.Quello che mi dice sull'amore dà il là a un'idea che mi vagheggiava per la testa da prima che partissi.Avverrà, a Pamplona ma avverrà.
Riparto con loro, per poi allungare il passo e trovarmi a riflettere su molte cose tra l'ombra gradevole del bosco che mi sfila ai lati.
Sono continui saliscendi in questa tappa e un leggero fastidio inizia a far visita al mio tendine interno destro. Oh, non sono un dottore, questa è la miglior definizione medica che posso dare e aggiungo al piede, giusto per dare un tono.
Sono boschi meravigliosi, oltrepasso persone ed altre oltrepassano me, visi che rivedrò lungo il percorso, ma non si parla con tutti, è il Cammino che decide con chi devi parlare e incontrare.
Joao, Paul e Luca sono più avanti, io arriverò alle 16 passate.Lungo il percorso, dopo aver fatto una pausa ad un furgoncino-bar sull'Alto de Erro, conosco George from Alaska, un tipo che potrebbe essere la mia custodia e avanzerebbe spazio.
Mi racconta di lui, anche se capirò molto di più ad Estella, qualche tappa più avanti. Lungo la discesa pietrosa che porta a Zubiri rallento per stare al suo passo, ha dolore al ginocchio, scende a fatica,molta fatica.
Troviamo degli spiccioli in terra mentre un tipo si fa la strada al contrario perché non trova più sua moglie.Pare sia andata nel bosco a fare dei bisogni,dicendogli di andare avanti e sono tre ore che non si vede.Il giorno dopo sapremo che si era fermata a casa di un'amica appena entrata in paese.
La diamo per buona? Ma si, crediamoci.
Nel frattempo non mi fermo, il contachilometri mentale mi dice che non manca molto, George rimane indietro, una discesa bianca mi conduce all'ingresso del paese.Attraverso il Puente della Rabia sotto il quale, nel medioevo, facevano girare le bestie per evitare si ammalassero.Video e m'introduco nell'abitato.Thelma e Louise sono sedute a un bar con altri pellegrini, sono contente,mi baciano e chiedono di Mike. Sembra che tutti sappiano del nostro primo incontro. Mike Mike, io non ho fatto nulla, sei stato tu a fare il tuo cammino.
Lascio le due inglesi dopo aver detto che è indietro,mi dirigo all'albergue dove sono gli altri e prendo il letto che mi hanno mantenuto.
È pomeriggio presto, tutti insieme a prendere una birra e poi giù al fiume a metter piedi nell'acqua fredda.Sto un po' con Francesca, poi ci spostiamo sull'altra riva.Altre persone insieme a Joao, Paul e Luca.Chiacchiere in diverse lingue, poi parliamo di cose serie.
Che si fa per cena?
Spesa ad un negozietto e Luca cucina.
Allunghiamo un po' i tempi perché dei coreani stanno facendo la pasta in sette.Guardano tutti la pentola che cuoce gli spaghetti, forse usano onde mentali a noi sconosciute.
La cena è comunque servita, è arrivato anche Mike.Siamo un gruppo di otto nove persone, con alcuni passerò tutti i giorni, con altri solo pochi momenti come questo.
Risa di due ragazze spagnole sono monete per le orecchie di noi maschietti, si sparecchia, metto un po' di musica, dividiamo una mia pesca affogandola nel vino rosso, poi rimaniamo io e Luca.
Momento confessioni, si parla di noi, ho dieci anni in più, conosco ben poco della vita, ma lo conosco bene.
Mi accenna agli a!tri, al suo momento con la ragazza, alle sue preoccupazioni e alla sua depressione. Rispondo come posso ma pare che per lui siano risposte sensate.
Che dici Fá, sarà ora di andare a dormire?
Si lo è, poi improvvisamente ricordo che devo lavare boxer maglietta e calzettoni. Cazzo, non si asciugheranno mai per domattina, ma tanto lo zaino è un ottimo stendino mentre si cammina.
È tardi quando chiudo gli occhi e, stupidamente, inizio a desiderare che queste giornate non finiscano mai.

On air





2 commenti:

winterblossom ha detto...

...che non finiscano mai, o che ricomincino presto.

Pilgrim ha detto...

Il più presto possibile, winterina...
...nei miei piani maggio non è poi così lontano.