giovedì 28 agosto 2014

Countdown:17 giorni al via

Oggi messi sotto le scarpe altri 12 km.Stavolta fatti sul litorale di queste parti, alcuni all'ombra di eucalipto ai lati della strada, altri sotto quel simpatico signore di nome Sole che, colpevolmente in ritardo, si è accorto che siamo ancora, almeno a livello di calendario, in estate.Di conseguenza, in quei tratti proprio lungo la costa, ho compreso cosa vuol dire essere un filo d'erba asciugato dalla caluria, avendo sulle spalle lo zaino titolare con il peso probabile che mi porterò dietro.In virtù di questo, la famosa domanda del primo post continua a girarmi non solo nella testa ma anche intorno.
Detto questo, due parole sul viaggio di avvicinamento al punto di partenza che, per chi non lo sapesse, è Saint Jean Pied De Port, per gli amici Sengianpièdepòr (r moscia finale, please) o SJPDP.Bene, fatte le presentazioni andiamo a dire che arrivarci non è propriamente semplicissimo, giacchè questo tranquillo paesino accoccolato ai piedi francesi dei Pirenei non è provvisto di aeroporto ma da una minuscula stazione ferroviaria.Di quelle che la mattina c'è la nebbia ad inghiottire i binari nel nulla e dove, magari, ti puoi aspettare di veder comparire, al tuo arrivo, Igor (ma si pronuncia Aigor) del film Frankestein Jr, anche se non siamo in Baviera.
Quindi, dopo aver sfrucugliato in ogni sito, italico e non, a proposito di quale mezzo conveniva prendere, ho optato per un volo Ryanair con atterraggio a Bordeaux.
La partenza sarà alle 12.05 e l'arrivo alle 14.20 di domenica 14 settembre.Una volta messo piede nella patria della Rivoluzione, senza fermarmi in qualche cantina del posto, dovrò andare alla stazione dei treni dove, spero, arriverò per la giusta coincidenza verso Bayonne...

(Momento di pausa nella stesura del post per andare a controllare a che ora c'è questo benedetto treno, un ringraziamento particolare va alla mia MV, memoria-vanga)

...che, dicevo, è alle 16.46 anche se potrei addirittura fare in tempo per quella delle 15.51.
Una volta a Bayonne,  dove arriverò alle 18.46 nel primo caso e alle 17.32 nel secondo, la cosa non finisce lì.Non vuoi prendere un altro treno, quello nebbioso e vaporoso di cui sopra, che ti porterà infine a SJPDP?Ecco, l'orario ultimo della giornata di domenica è alle 21.10 e, comunque vada, quello dovrò prendere, dato che prima c'è verso le 14.00 e non intendo dirottare l'aereo per farmi paracadutare direttamente sulle spiagge atlantiche come nel D-day.
Quindi, si arriverà a "San giovanni ai piedi della porta" alle 22.22, pare che alle 22.00 chiudano gli ostelli, e alle 22.23 io sarò nel bel mezzo della nebbia notturna (che è la stessa della mattina, praticamente la rimontano in tempo per la sera) magari con un paio di lampi e tuoni a corredo sullo sfondo, e sentire, tra un tuono e l'altro,  qualcuno che mi dica: "Salve, lei deve essere il dottor Victor Von Frankestein" e la mia risposta sarà "a parte che si pronuncia Frankestin e, comunque, no grazie no, ma se me fai aprì n'ostello, posso esse chi te pare ma....sia chiaro, maschio ed etero".

Sarà un lungo viaggio.

sabato 23 agosto 2014

Countdown :21 giorni al via

Secondo post per questo viaggio e primissime impressioni sul tutto.
Parto dalle cose positive.
A prescindere starò in ferie, e fin qui tutto bene.
La mia amica Francesca mi ha reperito la conchiglia di capasanta, l'icona, insieme al bastone, del Cammino.
Me l'ha portata con tutta la capasanta dentro, ovvero era ancora abitata.Dopo una veloce colluttazione con l'inquilina, finita a mio favore, ho iniziato a pulirla per farla diventare bianca come il latte.Domani avrà anche un bagno in varichina, così che, quando sarà guardata, farà cadere retine varie e sarà incrementato il lavoro per gli oculisti.Del resto, dobbiamo fare tutti qualcosa per questo benedetto PIL.
Detto questo, quando sarà di un bianco abbacinante, tutti i miei amici dovranno firmarla all'interno, in maniera da poter portare con me anche chi non può venire.In realtà non è voluto/potuto venire nessuno. I primi accampando scuse del tipo "ma sai, ci verrei di corsa ma devo elaborare nuove teorie quantistiche" o " mi spiace molto, ma ho già un impegno con la Legione Straniera, magari sarà per la prossima volta" o ancora " a Fà, ma che sei matto, e n'è mejo stassene a palle all'aria pe du' settimane a Ibbizza?" che, ad esser onesti, sono tutte motivazioni valide e da supportare, sopratutto l'ultima.I secondi invece, tra cui sempre il mio buon amico Fabio, per cause di forza maggiore, ma confido e spero di fare con lui la seconda parte l'anno prossimo.
Passando ad altro, ho iniziato a fare uno pseudoallenamento, ovvero camminare per qualche ora in località amene e con zaino da panchina in spalla, corredato da qualche kg di peso.Prossimamente porterò lo zaino titolare per capire anche come e quali cinghie tirare , al fine di farlo aderire al mio corpo e prenderci l'abitudine.Mi immagino già come un Raffaello delle tartarughe ninja, con quella sorta di simil carapace sulla schiena.
Ieri ho percorso poco più di 10 km e ho scoperto che si può anche fare un business, dato che sono comparsi, magicamente e tenacemente attaccati alle mie gambe, due magnifici esemplari di rottweiler.Ne approfitto per dire che si vendono con pedigree e già svezzati, oppure scambio con quadricipiti in buone condizioni e polpacci poco usati.
Ad ogni buon conto, anche nei giorni passati ho percorso qualche km nei medesimi posti, accompagnato dalla mia amica Cristiana che, oltre a usar le mani infilate nelle forbici per tagliar capelli, ama anche usarle per scattare foto ogni dove.La sezione Ritratti di questo blog, nasce proprio per donare ai posteri siffatte creazioni, quantomeno finché non sarò io stesso l'autore di scatti quotidiani lungo il Cammino.
Ah già, in tutto questo, ho anche preso il biglietto aereo, sennò il titolo di questo post non sarebbe mai esistito.
Parto il 14 settembre.I dettagli la prossima volta.
Ora passo alle cose negative.
Nulla da dichiarare.

giovedì 14 agosto 2014

Prologo

In definitiva è la domanda più semplice da fare e, spesso, quella più difficile a cui rispondere.
Perchè?
Già, perchè una persona dovrebbe decidere di fare il Cammino di Santiago, o qualsiasi altro percorso religiospiritualmistico e anche abbastanza lungo da (presumo) farti ogni tanto chiedere non il perchè, ma il chi te l'ha fatto fare?
Beh, non ho una risposta chiara, definita, circoscritta, e non penso che tutte le persone che iniziano una cosa del genere siano perfettamente consci di quello che si vuole trovare, o quantomeno capire, lungo quella strada.
In realtà mi è sempre piaciuta la Storia, mi incuriosisce e attira il fatto di poter percorrere punti dove sono accaduti avvenimenti che, in qualche modo, sono rimasti come fatti salienti della vita di questo mondo.Respirare quei posti è come infilare il naso in un libro antico, percependo il valore intrinseco che un oggetto possiede dopo aver attraversato qualche secolo.
E poi c'è il fatto che bisogna camminare, adeguarsi al tempo naturale, e non a quello frenetico che abbiamo inventato.Usare le ore di sole per muoversi e quelle di buio per riposare.Niente di più semplice.A parte la "sciocchezza" di farsi una media di 25-30 km al giorno.
Ora, appurato che non conosco il mio perchè, almeno posso dire il come, dato che, a parte qualche dettaglio, ho praticamente acquistato il necessario, accompagnato nella scelta dal mio buon amico Fabio.
Alla cassa, nell'ordine, sono passati:
1.Zaino, pieno di tasche e cinghie varie così avrò la scusa per fermarmi spesso cercando di ricordare dove ho messo cosa e dove.La mia memoria è notoriamente poco sotto a quella di Pico della Mirandola ma, in molti casi, mi aiuta come una vanga può aiutare un chirurgo in un trapianto di cuore.
2.Scarpe, che ancora non ho provveduto ad indossare e adeguare ai miei piedi, il che pare sia un ottimo metodo per lo studio pratico delle vesciche, quindi è una cosa che dovrò fare, data la mia avversione alla chirurgia.(vedi sopra)
3.Calzini tecnici che, immagino, siano stati studiati da un ingegnere dei piedi e lo scaffale da cui li ho presi sia, in realtà, un corner point di Bulgari, visto il costo al paio.Sull'etichetta mi aspettavo di leggere qualcosa tipo "Un calzino tecnico è per sempre".Chiaramente,due paia.
4.Maglioncino in pile e maglietta in pile, che fanno molto anni 80, sperando che non mi facciano sudare come uno gnù in una SPA di Budapest.
5.Numero due di maglie tecniche, grigio scuro e grigio chiaro, per le camminate di gala e per dare un tono di competenza al tutto.
6.Asciugamano da nuotatore, di quelli che sembra non ti asciughino e invece lo fanno e, fin qui, ci siamo.Il colore che ho scelto è discreto, praticamente un catarifrangente dell'ANAS.
7.K-way contro pioggia di fantozziana memoria
8.Ammenicoli vari, doni di Fabio per il mio compleanno, tra cui un similmarsupio da tenere a pelle, piatto come una spatola e, pare, indicato per portare la pecunia a stretto contatto e in maniera invisibile.Potrebbe essere un'idea per portare capitali all'estero.L'utopia della frase precedente è sita nella settima parola (ndr).Poi abbiamo anche una bussola-barometro integrati in un design da fischietto d'arbitro internazionale.Perchè, ovviamente, è anche fischietto.Oltre a non farmi perdere, potrebbe essere un ottimo strumento per dirimere questioni calcistiche che potrebbero insorgere con altri pellegrini di varie nazionalità ( in realtà non vedo l'ora di dire a un francese che lo saluta Materazzi).
Da questo elenco mancano, ma saranno presenti nelle prossime settimane, un paio di pantaloni tecnici (si sa che alle camminate di gala ci si va in ghingheri), una tuta in cotone leggero da usare all'uopo anche come pigiama, kit di pronto intervento per vesciche (ancora loro) e altre cose che, in virtù della mia memoria-vanga, ora non ricordo.

Bien, come prologo ci può stare, vedremo strada facendo come sarà l'epilogo.