Non è sudore quello che mi scende lungo il naso mentre rido e avanzo verso la figura che, a fatica, sale verso il piccolo rifugio.
Apro le braccia e ci stringiamo forte,è Mike!
Continuo a dirgli che è stato un grande ad arrivare fin qui, e lo guardo ancora incredulo.Lui mi ringrazia per quando mi sono fermato e ha dovuto continuare per forza, causa ultimo rifugio pieno.
Gli dico che ora arriveremo insieme a Roncisvalle, che faremo le pause di cui ha bisogno, che non lo lascio anche dovessi arrivare alla dieci di sera.
Quando riprendiamo i passi, mi dice di più della sua vita, parliamo delle nostre rispettive nipoti, che vuole arrivare a Santiago.
Ad una delle pause ritrovo il marchigiano, si chiama Gilberto e mi dona una piuma d'aquila trovata sui Pirenei. Lui ci parla con le aquile, sono 5 anni che va in America dai nativi indiani, ed ha una risata che nemmeno Eddie Murphy.
Raggiungiamo tutti e tre Roncisvalle, dopo aver mangiato more nel primo bosco della Navarra.
Io trovo gli altri a un bar.Hanno già prenotato per me e, vedendomi, mi dicono che erano preoccupati ma son contenti di sentire il motivo del ritardo.Terzo timbro sulla credencial, e gran doccia bollente.
Nell'albergue sono cubi da 4 letti, divisori in legno e a Luca tocca dormire in un cubo dove conosce Francesca.
Quando me la presenta lei dice la stessa cosa che ha detto a Luca.
"Ma sei rincoglionito, ci siam già conosciuti stamattina, ero io quella di Brescia con cui hai attaccato bottone"
Ah si?
Grazie MV, molte grazie, anche se c'è la scusante dei capelli legati al mattino e sciolti la sera.
Ad ogni modo, benedizione del pellegrino nella chiesa e, alle 8,45 , tutti a mangiare il menù del medesimo.
Non smette di cadere, una pioggia che ha iniziato negli ultimi cento metria della tappa e, dopo cena, una sigaretta veloce appena fuori il bar.
Tutti a letto, che al mio arrivo mi sembrava di vedere una puntata di walking dead.Un sonno ci farà bene.
A-ah, certo certo, ma con questa speranza la do vinta alla stanchezza.Chiudo gli occhi mentre rido per una minchiata di Juan e, l'ultima cosa a cui penso, è la bellezza faticosa di questa giornata.
Mi piace, mi piace molto.
2 commenti:
Pensavo.
Al tempo, lì, a come lentamente si srotolano le giornate, un passo alla volta, e di come velocemente ti ritrovi ad aver fatto centinaia di km. Passo dopo passo.
Orma dopo orma.
Già, senza sapere come e avendo un vago e nebbioso sentore del perché.
Smuackkk(dall'Italia ormai)
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