Ora, alle 12.46, sono in volo da una ventina di minuti abbondanti.
Ho seguito con attenzione le spiegazioni per la sicurezza, non tanto per l'effettivo bisogno (se si cade c'è poco da mettere ossigeno e giubbotto di salvataggio) quanto per le hostess.
Credo che se avessero venduto pentole come in quelle gite di due giorni in località tipo Poggio Mirteto, sarei sceso con due batterie complete.Cosi, per non sbagliare, o per coglionaggine, fate voi.
Saranno pure compagnie lowcost, ma le hostess sono da jet privato di qualche califfato.
Pausa pennica.Il volo è tranquillo.
Atterraggio meno da califfato ma di sostanza.
In attesa sulla navetta (che fa tanto NASA), la memoria vanga colpisce ancora.Per fortuna Athos mi ha comunicato gli orari dei treni scritti in uno dei primi post.
Stazione di Bordeaux, nulla di rilevante se non che impiego circa venti minuti per aver ragione di una biglietteria automatica.
Ergo, perdo il treno delle 15.51 e ripiego su quello delle 16.46.
Alt. Sliding doors.
Conosco una coppia di Bologna, 30 lui e 28 lei.OK, viaggio insieme, due parole su chi sei e cosa fai, poi la sindrome da rivolo di bava, causa abbiocco, prende il sopravvento.
Ad ogni modo,Bayonne ci viene incontro dopo aver passato una piacevole campagna francese, almeno finché gli occhi sono aperti,ed è una bella cittadina.Due foto in giro,un filmato e poi cerchiamo di trovare da dormire.
Niente, tre indirizzi che la domenica, evidentemente, non fanno quello che devono fare.
Va bene, andiamo alla cattedrale, una guida che ho letto dice che può esserci una possibilità. Alternativa andare a SJPDP e dormire sotto un ponte.Non iniziamo benissimo ma potrebbe andar peggio, che ne so, potrebbe piovere.
Difatti lo fa.
Io e Marco lasciamo Chiara con altri due, trovati all'esterno della cattedrale,un genovese e un portoghese,fuori a controllare gli zaini.
C'è messa, quindi a chi chiediamo?
Trovo due signore in fondo, di quelle che nelle chiese vendono santini, marmellate e matite( lo so, le cose legano tra loro come un cappuccino con le penne all'arrabbiata) che si adoperano per trovarci una sistemazione.Telefonate invane.
Una si offre di portarci in auto, ma siamo diventati in 5 e quasi pronti a dormire all'aperto quando si presenta il sacerdote.
Sgrano gli occhi, ha una Marlboro tra le dita.
Io, Marco, Chiara, Luca e Juan Santiago (strano nome eh) lo vediamo allontanarsi per poi tornare dopo 5 minuti, ci dà l'ok per dormire nel presbiterio. Mah, come sarà il pavimento?
To be continue...
2 commenti:
Io credo che tu abbia già sperimentato che nulla succede per caso.
Anche una serie apparentemente fastidiosa di imprevisti.
Qualcosa, POI, succede, e forse è quello che doveva succedere.
(ti invidio molto, sallo)
Si winterina, nulla è per caso, e non sarà l'unica volta.
(Lo so, come so che sei contenta per me,ti bacio)
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