In definitiva è la domanda più semplice da fare e, spesso, quella più difficile a cui rispondere.
Perchè?
Già, perchè una persona dovrebbe decidere di fare il Cammino di Santiago, o qualsiasi altro percorso religiospiritualmistico e anche abbastanza lungo da (presumo) farti ogni tanto chiedere non il perchè, ma il chi te l'ha fatto fare?
Beh, non ho una risposta chiara, definita, circoscritta, e non penso che tutte le persone che iniziano una cosa del genere siano perfettamente consci di quello che si vuole trovare, o quantomeno capire, lungo quella strada.
In realtà mi è sempre piaciuta la Storia, mi incuriosisce e attira il fatto di poter percorrere punti dove sono accaduti avvenimenti che, in qualche modo, sono rimasti come fatti salienti della vita di questo mondo.Respirare quei posti è come infilare il naso in un libro antico, percependo il valore intrinseco che un oggetto possiede dopo aver attraversato qualche secolo.
E poi c'è il fatto che bisogna camminare, adeguarsi al tempo naturale, e non a quello frenetico che abbiamo inventato.Usare le ore di sole per muoversi e quelle di buio per riposare.Niente di più semplice.A parte la "sciocchezza" di farsi una media di 25-30 km al giorno.
Ora, appurato che non conosco il mio perchè, almeno posso dire il come, dato che, a parte qualche dettaglio, ho praticamente acquistato il necessario, accompagnato nella scelta dal mio buon amico Fabio.
Alla cassa, nell'ordine, sono passati:
1.Zaino, pieno di tasche e cinghie varie così avrò la scusa per fermarmi spesso cercando di ricordare dove ho messo cosa e dove.La mia memoria è notoriamente poco sotto a quella di Pico della Mirandola ma, in molti casi, mi aiuta come una vanga può aiutare un chirurgo in un trapianto di cuore.
2.Scarpe, che ancora non ho provveduto ad indossare e adeguare ai miei piedi, il che pare sia un ottimo metodo per lo studio pratico delle vesciche, quindi è una cosa che dovrò fare, data la mia avversione alla chirurgia.(vedi sopra)
3.Calzini tecnici che, immagino, siano stati studiati da un ingegnere dei piedi e lo scaffale da cui li ho presi sia, in realtà, un corner point di Bulgari, visto il costo al paio.Sull'etichetta mi aspettavo di leggere qualcosa tipo "Un calzino tecnico è per sempre".Chiaramente,due paia.
4.Maglioncino in pile e maglietta in pile, che fanno molto anni 80, sperando che non mi facciano sudare come uno gnù in una SPA di Budapest.
5.Numero due di maglie tecniche, grigio scuro e grigio chiaro, per le camminate di gala e per dare un tono di competenza al tutto.
6.Asciugamano da nuotatore, di quelli che sembra non ti asciughino e invece lo fanno e, fin qui, ci siamo.Il colore che ho scelto è discreto, praticamente un catarifrangente dell'ANAS.
7.K-way contro pioggia di fantozziana memoria
8.Ammenicoli vari, doni di Fabio per il mio compleanno, tra cui un similmarsupio da tenere a pelle, piatto come una spatola e, pare, indicato per portare la pecunia a stretto contatto e in maniera invisibile.Potrebbe essere un'idea per portare capitali all'estero.L'utopia della frase precedente è sita nella settima parola (ndr).Poi abbiamo anche una bussola-barometro integrati in un design da fischietto d'arbitro internazionale.Perchè, ovviamente, è anche fischietto.Oltre a non farmi perdere, potrebbe essere un ottimo strumento per dirimere questioni calcistiche che potrebbero insorgere con altri pellegrini di varie nazionalità ( in realtà non vedo l'ora di dire a un francese che lo saluta Materazzi).
Da questo elenco mancano, ma saranno presenti nelle prossime settimane, un paio di pantaloni tecnici (si sa che alle camminate di gala ci si va in ghingheri), una tuta in cotone leggero da usare all'uopo anche come pigiama, kit di pronto intervento per vesciche (ancora loro) e altre cose che, in virtù della mia memoria-vanga, ora non ricordo.
Bien, come prologo ci può stare, vedremo strada facendo come sarà l'epilogo.
3 commenti:
Sacco a pelo leggero. Ago e filo per le vesciche, che naturalmente non ti auguro. Il marsupio a pelle non ne parliamo proprio, non vai mica in un quartiere malfamato, dai.POrtalo con orgoglio sopra la maglia tecnica.
Con affetto e invidia...per chiamarti hermano però aspetto almeno i primi 100 km.
Another journey... on foot!
Ti vedo bello caricato. Bene. Io seguirò le tue avventure da quaggiù.
:-)
Giulia Sometimes
@Winter
La mia memoria-vanga è stata aiutata dai tuoi suggerimenti.Dovrei provvedere ad aggiungere codeste cose che, tra l'altro, per bontà di Ninni(splendida compagna del mio amico Fabio) ho.Ergo, pantalone tecnico leggero e sacco a pelo con sacco lenzuolo.Insomma, sarà un sacco bello.:P
Per i cento km, presumo che avrò già avuto visioni mistiche di San Giacomo sulla traversa di un campetto di periferia, durante una partita tra pellegrini e local.Se ti risponderò in una lingua sconosciuta, sai il perchè.(a parte la chimica e l'alcool, s'intende)
@Giulia
Mia bella ballatrice di flamengo, è un piacere sapere il tuo pensiero al fianco.Magari questa è l'occasione giusta per scrivere della Galizia ;)
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